Castel Volturno - La storia

 

Volturnum, antica città della Campania.

"Sul bel principio Piccol Castello", come la descrive il Pellegrino, sorgeva alla foce del fiume omonimo. E' ricordata dal grande storico Tito Livio e da numerosi scrittori come Plinio, Festo, Strabone, Varrone ed altri.

Il suo nome deriva probabilmente dal Dio Volturno, l'antichissima città dei popoli abitatori delle contrade vicine al fiume: "et più volentieri io mi do a credere che il Dio Volturno fu special nume degli abitatori della Campania e dei

Campani, nella qual regione compiva il suo corso, entrando nel mare".

Secondo alcuni autori fu fondata nel 194 a.C. dai Romani, secondo altri, come Varrone, fu fondata dai capuani col nome di Volturnus: Varrone, parlando di Capua, infatti, dice: "ha in dominio Castello a mare del Volturno, fondata la prima volta dagli antichissimi Capuani". Nessuna notizia comunque, di fonte precisa ce lo conferma. Probabilmente andò sviluppandosi lontanamente intorno all'antico castello fatto costruire dagli stessi Capuani, allora tra i pù ricchi signori della Campania per facilitare il loro commercio e rendere più sicura la navigazione sul fiume. Vi approdavano infatti i mercanti provenienti dai vari paesi situati lungo le coste, i quali risalendo il corso del fiume, giungevano con le loro piccole barche, per lo scambio delle loro mercanzie, al ponte di Casilino dove vi era "un picciol porto" posseduto a quei tempi dal capitolo metropolitano di Capua. La sua importanza crebbe durante la seconda guerra cartaginese, quando i Romani la utilizzarono come deposito militare per il loro esercito durante l'assedio di Capua (11 sec. a.C.). Nel Castello da essi rinforzato con mura più grosse e migliori ripari, venivano custodite le vettovaglie provenienti dall'Etruria e dalla Sardegna. Al termine della Il guerra punica (201 a.C.) inviarono nella zona, come avevano fatto per Pozzuoli e Liternum, una colonia di 300 famiglie, colonia che ben presto prosperò.

Ma già nel secolo precedente (343 a.C.) all'inizio della prima guerra sannitica i Romani intensificarono la linea costiera a difesa del territorio fra il Liri e il Voturnum con colonie di Sinuessa, Suessa Cales, Casilinum, ed infine Volturnum. Tuttavia, la prima vera colonizzazione, storicamente provata, con la divisione dei terreni ai soldati, fu iniziata da Cesare e continuata dall'imperatore Augusto.

Tale divisione, già proposta nell'80 a.C. dal console Ruffo, ma non approvata da Cicerone, comprendeva le terre del "Campo Stellato" così detto dai Romani per la spontanea vegetazione di erbe aromatiche e di fiori di ogni specie che vi fiorivano. Confermano ciò alcune lapidi rinvenute tra i ruderi. Durante l'impero di Augusto quindi ~3O a.C.-14 d.C.) la popolazione di Volturnum fu accresciuta dai nuovi affiussi di contadini soldati che bonificarono quelle terre intensificandone la messa a cultura. Fu l'inizio per la città, di un periodo di grande prosperità, favorito non poco dalla costruzione della via Domitiana che partendo da Sinuessa, dove la via Appia lasciava il litorale per entrare nel territorio campano passava per Volturnus, sul magnifico ponte costruito in onore di Domitiano, per raggiungere Neapolis attraverso Liternum, Cumae e Puteolis. Con la caduta dell'impero Romano, la forza devastatrice dei barbari cancellò ogni cosa: Capua, completamente distrutta, venne ricostruita nell'856 dai Longobardi, mentre Volturnus, già ridotta a dimensione di un modesto villaggio viene distrutta dai Saraceni definitivamente nel IX sec.

Si hanno notizie alcuni secoli dopo col titolo di contea Longobarda. Fu posseduta infatti dai principi longobardi di Benevento col titolo di conti. Successivamente fu occupata da Ugone conte di Bojano quindi da Ruggero re di Sicilia, fratello di Roberto II. Nel XV secolo dovette subire nuovi attacchi. Le truppe di re Ferdinando d'Aragona al comizio di Antonio Piccolonimi, assediarono il castello dove si erano asserragliati gli abitanti della città. Fu impresa molto ardua per i Piccolomini in quanto oltre al fatto che la fortezza era protetta lungo tutto il perimetro da fossati pieni d'acqua, i giovani assediati opposero sotto il comando del duca di Sessa Marino Marzano, una lunga e accanita resistenza Alla fine con l'aiuto di bombarde fatte venire da Napoli il Castello venne espugnato. Infeudata con l'attuale nome, fu venduta dal re Ferdinando alla città di Capua nel 1461 per 4387 ducati. Nel XVI secolo con il ritorno dei corsari i cui attacchi divennero sempre più frequenti e temibili, fu deciso, contro le loro pericolose incursioni la costruzione di torri a difesa della costa dell'antico regno di Napoli ed il consolidamento di quelle già esistenti tra cui Patria e Volturno. In seguito Castel Volturno ha seguito molto da vicino la storia amministrativa di Capua. Nel 1860 l'avanzata di Garibaldi fu arrestata sul fiume Volturno dalla resistenza del grosso dell'esercito borbonico al cui comando era il comandante Ritucci. Con l'unità d'italia, Castel Volturno divenne comune autonomo.

 

Informazioni gentilmente fornite dal Servizio Turismo, Sport e Spettacolo del Comune di Castel Volturno